domenica 13 luglio 2008

Canto II - L'usignolo incontra un ruscello


Il giorno raccolto
in cristalli di neve,
imbottito dal freddo,
rinchiudeva,
nelle tane del bosco,
gli animali del regno.
.“Che luogo diverso”
disse a se stesso.
.Alberi a triangolo
numerosi e coperti
correvano veloci
tra le coste dei monti
mentre
giù,
tra i sassi del fondo
un ruscello filava
intirizzito dal freddo.
.“mio padre m’ ha lasciato
per eredità le valli,
i fondi sassosi e renosi,
gli spazi ristretti ed immensi.
.Nasco a nord,
nel giorno più freddo
e solo a valle
m’allungo ed allargo
diventando caldo”
.
“Provengo dal campo
non per libera scelta
e cerco soltanto
di vivere meglio”
.
“Il luogo che cerchi,
quella terra promessa
non esiste nei cerchi
di questa esistenza.
.
Ritorna alla mente
un’età lontana
fatta di verde
ed alberi nutrienti”
.
“Indicami un re,
una terra
dove nessuno tradisce
chi vuole cantare
in libertà l’esistenza”
.
“Il numero degli anni
che ho visto passare
racconta
che tutto succede
diverso e sempre uguale.
.
L’uomo ha imbrigliato
se stesso nell’egoismo
e lotta da sempre
cercando il potere”
Disse il ruscello
aggiungendo:
“non sperare in quel luogo
ma conquista sudando
il diritto al rispetto
degli animali del bosco”
.
L’usignolo volò,
allora,
oltre il greto
verso un villaggio bianco
fatto di ciminiere fumanti
e segnali tra le strade
parallele ed uguali.

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